Matrimonio: consenso
Dopo questo percorso
Tre mesi circa prima del matrimonio, viene il tempo del “consenso”: un interrogatorio per scandagliare le intenzioni riguardo al passo che intendete fare.
È il momento che richiede i documenti e che spesso sembra, ingiustamente, dominare sull’insieme della preparazione. Ad ogni buon conto, per chiarezza specifichiamo tutti gli adempimenti:
Tre mesi circa prima della data del matrimonio preparate
i documenti necessari
Religiosi
– il certificato di battesimo,
– il certificato di confermazione, (dovrebbe essere già allegato a quello di battesimo; non però viceversa)
– il certificato di stato libero ecclesiastico (quando, dopo il 16° anno si abbia avuto il domicilio o la residenza fuori diocesi, per più di 12 mesi )
Civili
Anche se il matrimonio cristiano viene celebrato solo in chiesa, normalmente dà seguito anche ad “effetti civili”, cioè è fatto proprio anche dalla comunità civile per cui occorre premurarsi di:
– Certificato contestuale,dove risulti:
data e luogo di nascita, residenza, stato libero (con specificato nubile/celibe!)
Per casi specifici:
– residenza non italiana;
– precedente matrimonio civile;
– precedente matrimonio annullato ecc.: chiedere direttamente al parroco.
nb.: Ad oggi, non è possibile sostituire nessuno di questi documenti con una autocertificazione
Consenso
Consegnati qualche giorno prima i documenti sopraddetti e con la domanda di matrimonio ( mod. 1 bis,)
(lo trovi qui e d è una buona occasione per una riflessione tra i due sposi )
si va dal parroco per il consenso.
Si tratta di un colloquio da cui deve scaturire che ci siano tutte le condizioni per celebrare validamente il matrimonio. (Puoi prepararti guardando le domande del colloquio.)
Dal consenso scaturiscono
– le pubblicazioni da fare nelle parrocchie degli sposi
– e quelle da portare in comune per ricevere il nulla osta del matrimonio (talvolta questa seconda operazione viene erroneamente chiamata “consenso in comune”).
Si riconsegna in parrocchia il nullaosta del Comune e le pubblicazioni fatte in altre parrocchie.
A questo punto se non ci si sposa nella parrocchia ove si è fatto il consenso i documenti vanno vidimati dalla curia arcivescovile di Milano.