STATUA DI CRISTO RISORTO E ORGANO A GURONE

Giovedì 18 maggio 2017
Benedizione Statua di Gesù risorto

Una famiglia della parrocchia ha donato una scultura per la nostra chiesa. Questa decisione nasce dalla passione per l’arte e dal legame con la propria comunità cristiana, “amori” che s’intrecciano perché le chiese sono un patrimonio artistico notevole, usufruibile da tutti, che contribuisce a fare dell’Italia il “bel Paese”.

L’opera è stata commissionata allo scultore Paolo Borghi: il suo stile contemporaneamente moderno e classico, capace di evocare immediatamente la realtà rappresentata, è apparso corrispondente allo scopo dell’arte cristiana di favorire la contemplazione del mistero cristiano e la preghiera. E’ sembrato inoltre giusto che un artista affermato, le cui opere sono distribuite anche oltre oceano, lasciasse un segno nel paese dove vive e opera.

La scultura in bronzo rappresenta Gesù risorto, proprio nell’atto di abbandonare il lenzuolo con cui le donne devotamente hanno avvolto il corpo piagato e di sollevarsi dalla tomba. E’ stata collocata sull’altare, in posizione centrale, sopra il tabernacolo.

La scelta della collocazione è intenzionale: la resurrezione, infatti, costituisce il mistero fondamentale della nostra fede che diventerebbe “vana… se Cristo non fosse risorto” – come attesta San Paolo. Se noi ci raduniamo in chiesa, se celebriamo l’Eucarestia, se ci rivolgiamo al Signore, se attingiamo al vangelo per ispirare le nostre azioni, è precisamente perché Gesù è vivo e interagisce con noi.

Al centro dell’altare, là dove si posa necessariamente il nostro sguardo, è dunque richiamata la figura di Gesù risorto che conserva nelle piaghe i segni della sua sofferenza ma che appare ora nel vigore della sua forza fisica, nella serenità del suo volto, nelle sue braccia aperte verso di noi. Così siamo aiutati a percepire come le nostre liturgie non sono solo memoria di un passato, ma impegno per una scelta cristiana di vita, seguendo gli esempi e le parole di Gesù alle quali la risurrezione dà un significato di verità e di bontà.

Grazie ad uno stratagemma ideato dallo stesso artista, la statua, nonostante le sue dimensioni, appare sospesa, come se non fosse appoggiata a nulla, rimandando maggiormente al mistero della risurrezione che non è di per sé rappresentabile secondo schemi umani: nessuno dei primi discepoli ha assistito all’atto della risurrezione, ma molti lo hanno incontrato, quasi improvvisamente e imprevedibilmente.

Gesù abbandona il suo lenzuolo: è l’unico elemento materiale, insieme alla tomba vuota, che egli ha lasciato a noi; quel lenzuolo – che potrebbe essere la sindone – richiama la sua crocifissione e la sua morte. Noi confidiamo infatti nella resurrezione di Gesù, come garanzia e premessa della nostra, ma con Lui, intanto, possiamo condividere la sua Passione sia come scelta di donare la nostra vita sia come ispirazione a trasformare il dolore in occasione di bene. Alle spalle della statua abbiamo dunque lasciato l’affresco della Crocifissione, proveniente dall’antica parrocchiale; databile probabilmente alla fine del Quattrocento, di scuola umbro-toscana secondo alcuni critici, colloca in modo originale la croce in mezzo ad una valle che richiama il paesaggio della Valle Olona, con le montagne svizzere sullo sfondo.

La “sindone” poi cade con una punta che lambisce il tabernacolo e sembra indicarlo a noi, suggerendoci di cercare lì il Signore risorto: l’Eucarestia (celebrata ogni giorno e conservata nel tabernacolo) è Gesù Vivo che rimane con noi e che alimenta la nostra vita.

Lasciamoci guidare dall’arte per arricchire la nostra preghiera: noi cerchiamo e viviamo una comunione con il Signore che è il Vivente e che, superando la morte, proietta anche noi in una prospettiva di eternità (la statua di Gesù risorto); il risorto però ci indica la strada e ci chiede di condividere la sua scelta di “donarsi fino alla fine” (l’affresco della crocifissione); la grazia con cui Dio sostiene la nostra vita ci aiuta a vivere da cristiani (l’eucarestia nel tabernacolo).

Possiamo condividere le parole che Paolo VI pronunciò il 29 settembre 1977 nell’aula Nervi il giorno dell’inaugurazione della scultura di Gesù Risorto, da lui stesso voluta, opera dello scultore Pericle Fazzini,:

“Oggi parleremo della monumentale ed unica figura, quella di Gesù Cristo risorto, vivente e benedicente, che domina questa sala…: essa dice quale sia la testimonianza affidata al ministero apostolico, essere quel Gesù, ch’è stato crocifisso, costituito Signore e Cristo (Act., 2, 36), testimonianza che qui il successore di Pietro con certezza e con umiltà di fede vuole proclamare.

Sì, noi vogliamo affidare a questa immagine la nostra voce, semplice e limpida nella enunciazione delle parole e dell’immagine che la vuole esprimere, ma quasi soffocata dal loro esuberante significato reale (cfr. S. Th., ii-ii-i-2 ad 2). Gesù è la via, la verità e la vita (Io., 14, 6). Gesù è la luce del mondo (Io., 8, 12; 9, 5). Gesù è il Pane della vita (Io., 6, 48). Gesù è il Pastore buono (Io., 10, 11-14). Gesù è il Figlio dell’uomo (Mt., 16, 13; 25, 31; 26, 24), è il figlio di Maria (Mt., 13, 55), è il figlio di Dio (Mt., 14, 33; 26, 64; Io., 9, 35); Gesù è l’alfa e l’omega (Apoc., 22, 13)”. (Don Gaetano)

 

Inaugurazione organo
18.05.2017

L’organo collocato nella chiesa parrochiale di San Lorenzo è un Monarke, una linea ideata dalla casa costruttrice di organi Iohannus, fondata nel 1968 in Olanda. La casa si dedica agli organi elettronici e ad organi combinati (canne + organo elettronico). In questo modo, recuperando le canne dell’organo precedente, si è ottenuto uno strumento che ha conservato il suono tradizionale, arricchendolo però di nuove voci e registri.

Disposizione

GRANDE ORGANO
Bordone 16’ – Principale 8’ – bordone 8’ – voce umana 8’– Ottava 4’ .- flauto aperto 4’- superottava 2’– quinta 2’ – ripieno – sesquialtera – tromba 16’ – tromba 8’ – tremolo

RECITATIVO
Principale 8’ – Flauto Camino 8’– viola di gambe 8’ – vox celeste 8’ – ottava 4’ – flauto 4’ – fluato XII – flauto in selva – larigot – ottava 1’– terza – ripieno acuto – fagotto – oboe 8’– cromomo – tremolo – unioni rec

PEDALE
Basse resultante – principale – subbasso – principale – bordone – basso corale – bombarda – tromba – clarone – unione REC

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