DOMENICA DELLE PALME
Celebrazione domestica per famiglie con adolescenti e giovani
(a cura della diocesi di Milano)
Se lo desideriamo, possiamo introdurci a questo rito ascoltando una musica adatta, ad esempio i primi 90 secondi del preludio La goccia di Chopin, che trovate qui.
G. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. T. Amen.
RITO DELLA LUCE
Durante il rito della luce vi invitiamo ad accendere la candela e le luci della
stanza. Poi si canta o si recita il lucernario.
Qui trovate l’audio.
L. Dio disse: sia la luce, e la luce fu.
T. Rallegratevi sempre in Dio, come astri nel mondo brillate.
L. Unica speranza: la Croce di Gesù.
T. Rallegratevi sempre in Dio, come astri nel mondo brillate.
L. Dio disse: sia la luce, e la luce fu.
T. Rallegratevi sempre in Dio, come astri nel mondo brillate.
OLIO DELL’AMICIZIA / FRATERNITÀ
Il lettore prende il Vangelo, lo apre e si alza; un altro fra i presenti prende la
luce e si alza mettendosi vicino a chi legge il Vangelo.
Si canta o legge l’acclamazione.
Qui trovate l’audio.
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T. Nella tua Parola noi camminiamo insieme a te, ti preghiamo resta con noi.
L. Luce dei miei passi, guida al mio cammino, è la tua Parola.
T. Nella tua Parola noi camminiamo insieme a te, ti preghiamo resta con noi.
Dal Vangelo secondo Giovanni (12,1-7)
Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali.
G. Gesù, pochi giorni prima di Pasqua, sente il desiderio di recarsi dagli amici di Betània.
Un’antica preghiera ebraica dice che quando gli amici si vogliono bene, si percepisce nell’aria un profumo tutto speciale. Che potenza, l’amicizia vera!
Dopo qualche istante di silenzio, la guida invita i presenti a dire il nome di qualche amico/a e affidarlo/a a Gesù, magari ricordandone qualche tratto caratteristico.
Poi tutti pregano:
Un amico fedele
è un balsamo nella vita,
è la più sicura protezione.
Potrai raccogliere tesori d’ogni genere
ma nulla vale quanto un amico sincero.
Il suo ricordo risveglia la nostra mente
e la libera da molte preoccupazioni.
Queste parole hanno senso
solo per chi ha un vero amico;
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per chi, pur incontrandolo tutti i giorni,
non ne avrebbe mai abbastanza.
CALCOLO O SPRECO?
Il lettore continua:
Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo.. Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro.
Ognuno prende il profumo e ne mette un po’ al vicino: ripetiamo anche noi il
gesto di Maria, riconoscendo nella carne dell’altro, la carne di Gesù.
Se non si avesse il profumo, ci si può passare – di mano in mano – la candela.
Al termine, si canta (o si legge) insieme il ritornello.
Qui trovate l’audio.
Olio che consacra, olio che profuma
olio che risana le ferite e illumina (2 voLTE)
Liberamente, si legge:
Questo profumo avvolge tutta la nostra casa e la rende diversa dal solito…
Questo profumo sembra unirmi a tutti voi e rende importante questo momento.
Questo profumo è piacevole e lo avvertiremo anche quando termineremo questa celebrazione.
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Olio che consacra, olio che profuma
olio che risana le ferite e illumina
Questo profumo è prezioso…
Questo profumo è prezioso e risana le ferite del peccato, presenti
anche fra noi.
Questo profumo è prezioso e riaccende i nostri sensi a percepire la
presenza di Gesù in noi, negli altri, nella nostra casa.
Olio che consacra, olio che profuma
olio che risana le ferite e illumina
PROFEZIA DELLA MORTE DI GESù
Il lettore continua:
Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Lazzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.
Si lascia un po’ di silenzio. Ognuno può dire ad alta voce un’espressione del Vangelo che lo ha attratto o un momento del rito che lo ha affascinato. Al termine il lettore inizia il Cantico:
L. Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù. E si continua a cori alterni:
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Egli, pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio,
ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,
T. perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!»,
a gloria di Dio Padre.
Al termine si ascolta l’omelia dell’Arcivescovo, che trovate qui.
G. Gesù è ospite in casa nostra: ha portato la sua luce, la sua Parola e il suo profumo. Lieti di questa visita, alziamo le mani verso il cielo e preghiamo il Padre:
Padre nostro…
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G. Ringraziamo Dio che ci fa sempre trionfare con Cristo e, per mezzo di noi, diffonde ovunque, come un profumo, la sua conoscenza.
T. Siamo infatti, per tutti, come il profumo offerto a Dio da Cristo, saremo all’altezza di questo compito?
G. Benediciamo il Signore!
T. Rendiamo grazie a Dio.
Chi guida conclude con il segno di croce.
G. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. T. Amen.
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