Vorrei servirmi di questa bellissima immagine
per presentare il cammino dell’Avvento.
È una scena di stanchezza e di tenerezza.
Mi pare di scorgervi scene familiari,
quando tornati tardi dal lavoro
la gioia del ritrovarsi
si combina con una stanchezza infinita.
Vedo il papà che si dilunga a cena,
mentre la mamma si occupa
di far dormire il proprio bambino e, inevitabilmente,
con il bambino anche lei s’addormenta.
Così d’un tratto si svela il ruolo del padre:
messa da parte la stanchezza,
bisogna che sostenga l’armonia di questa famiglia,
bisogna che si presti, come Giuseppe,
a tenere in mano lo «spartito»
con il quale il Signore produce l’armonia di ogni famiglia.
Al centro del quadro un angelo, molto umano,
visto di spalle, a testimoniare che è presenza di Dio.
Iniziamo l’Avvento, l’attesa diGesù;
venga in ogni nostra famiglia
a suonare, di nuovo, la sua melodia,
a riprendere quel canto di gioia
che vi ha costituito come famiglia.
Chissà che non abbia proprio bisogno
della stanchezza gioiosa di una mamma
e degli occhi stanchissimi,
ma ancora disposti a donare, di un padre
per riempirvi dei suoi doni,
per darvi quel dono prezioso che è l’annuncio della fede,
un dono per i vostri figli e per tutta la comunità cristiana;
un dono che si offre con poche parole
e nella testimonianza dell’affetto.
