qualche riflessione
15 genn. 2021
C’è differenza tra la celebrazione liturgica e il “sentir messa” in tivù?
Credo proprio di sì; da una parte, appunto, si parla di celebrazione;
dall’altra si tratta di una preghiera aiutata con i grandi strumenti della comunicazione.
C’è differenza tra la celebrazione in tivù e una messa in streaming*?
* Il termine streaming identifica un flusso di dati trasmessi tramite una rete telematica.
a volte per trasmissioni via web si utilizzi il termine streaming come sinonimo di “diretta»
Restringo il concetto di “streaming”.
Intendo per streaming una celebrazione preferibilmente legata alla propria parrocchia-comunità,
seguita in diretta con l’intendimento preciso di “partecipare”, per quanto ci è dato,
alla celebrazione a cui per forza di causa maggiore non possiamo partecipare.
Io credo che in questo contesto si tratti di qualcosa di più che un semplice pregare personale, aiutati da questi potenti strumenti. Senza addentrarmi in questioni teologiche, pure auspicabili, credo che questo modo di seguire la messa s’avvicini non poco al celebrare insieme.
Per aiutarmi a spiegare:
immagino questo modo di partecipare abbastanza simile a quando in occasione di grandi raduni ecclesiali (pensate ai raduni di Giovanni Paolo II) migliaia o addirittura milioni di persone seguivano un’unica messa,
aiutandosi perlopiù con qualche “schermo gigante”.
In quel caso nessuno immaginava di non aver “partecipato” alla messa.
Credo d’altro canto che questo richieda alcune attenzioni
Ve ne offro qualcuna, aspettandone da voi altre che ci aiutino sempre di più a rendere questo gesto qualcosa di autentico, un dono di cui servirci anche dopo la pandemia.
A. Costruiamo un ambiente “celebrativo»
Diamo alla nostra casa (o almeno alla stanza dove decidiamo di pregare,
un aspetto di «chiesa»:
– un po’ di ordine;
– sul tavolo una tovaglia “della festa”;
– un’icona sacra (meglio un crocifisso, un’immagine di Cristo o della Trinità);
– un bel cero;
– teniamoci uno spazio dove poter pregare stando in piedi, quando richiesto e, per sedersi, utilizziamo delle sedie (di gran lunga preferibili al divano).
B. Prepariamoci:
– costruiamo il silenzio e la concentrazione
Proposta di gioco coi ragazzi
Con un quadratino di carta costruiamo un imbuto con un piccolissimo foro alla base; appoggiamo l’imbuto sopra un bicchiere versiamo 3 cucchiaini di zucchero; attendiamo che tutto lo zucchero scenda nel bicchiere, ascoltando il rumore (o forse meglio il suono ) dello zucchero che fluisce; immaginiamo che sia il vento leggero di Elia (1 re 19).
Senza gran fatica saremo pronti ad ascoltare.
– procuriamo il testo della celebrazione (in particolare le letture)
C. Che bello! …
Se qualche componente ha potuto andare alla celebrazione della comunità ci porterà a casa l’eucarestia!
D. Nota bene finale.
In questo contesto,
– si capisce bene l’opportunità-necessità della partecipazione ”in diretta”
(e non “in differita”);
– si capisce bene come non si tratti di una scelta di pigrizia,
ma di una alternativa nata dall’impossibilità di celebrare con tutta la comunità.
In attesa di altre vostre notazioni…