Venerdì Santo 2020: processione penitenziale
Note tecniche
→ All’arrivo dei sacerdoti ci sia un rintocco prolungato della campana “da morto” (5-6 minuti)
→ Nel tempo del tragitto (ore 16-18 circa) manteniamo spalancate tutte le porte delle nostre chiese.
→ Invitiamo la gente ad affacciarsi dai balconi per unirsi al pellegrinaggio. Evitiamo invece che scendano per strada.
→ Durante il tragitto i sacerdoti decidono di alternare silenzi a momenti di preghiera vocale (rosario eccetera).
→ Ho messo un’introduzione perché intendo mettere questa pagina sul sitoinvitando ad unirsi alla nostra preghiera in quel momento, o a piacimento.
Salmo 22 (21)
Introduzione
Rileggendo, in questi giorni, questo salmo famosissimo perché recitato da Gesù sulla croce,
ho intravisto come due voci della stessa fede:
la “voce provata” dalle difficoltà del vivere;
la “voce fiduciosa” nonostante tutto, nel Signore.
Mi piace pensare che Gesù quando recitava questo salmo sulla croce,
abbia provato questi due sentimenti presenti anche nel nostro cuore.
Ne propongo la lettura, immaginando due cori che parlano di una stessa fede
presente nella tribolazione;
desiderosa di farsi abbandono gioioso.
Il testo deò salmo è diviso indue cori.
In violetto laridonanza della nostra preghiera
Prima sosta:
appena fuori dalla chiesa guardando il cimitero di Malnate
.
1° coro o “della distanza”
«Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? †
Tu sei lontano dalla mia salvezza»: *
sono le parole del mio lamento.
Dio mio, invoco di giorno e non rispondi, *
grido di notte e non trovo riposo.
Signore questa è la preghiera
che sgorga nel nostro cuore in questi giorni.
E nulla più.
2° coro o “della fiducia”
Eppure tu abiti la santa dimora, *
tu, lode di Israele.
In te hanno sperato i nostri padri, *
hanno sperato e tu li hai liberati;
a te gridarono e furono salvati, *
sperando in te non rimasero delusi.
Ci sostenga la fede dei nostri padri;
la loro tenacia e perseveranza.
Seconda sosta:
Davanti alla chiesa di Gurone
1° coro o “della distanza”
Ma io sono verme, non uomo, *
infamia degli uomini, rifiuto del mio popolo.
Mi scherniscono quelli che mi vedono, *
storcono le labbra, scuotono il capo:
«Si è affidato al Signore, lui lo scampi; *
lo liberi, se è suo amico».
Neppure la comune sventura evita gli insulti:
“tu che credi, dov’è il tuo Dio?”
E la fatica del cammino si fa più pesante.
Ma voglio evitare il loro linguaggio;
non cerco colpe nei fratelli.
2° coro o “della fiducia”
Sei tu che mi hai tratto dal grembo, *
mi hai fatto riposare sul petto di mia madre.
Al mio nascere tu mi hai raccolto, *
dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio.
Da me non stare lontano, †
poiché l’angoscia è vicina *
e nessuno mi aiuta.
Eppure, anche in questi momenti,
mi fa bene pensare ai tuoi doni;
Signore non stare lontano da me
Breve preghiera di Don Giampiero
Terza sosta:
Davanti alla chiesa di Santa Rita
1° coro o “della distanza”
Mi circondano tori numerosi, *
mi assediano tori di Basan.
Spalancano contro di me la loro bocca *
come leone che sbrana e ruggisce.
Come acqua sono versato, *
sono slogate tutte le mie ossa.
Il mio cuore è come cera, *
si fonde in mezzo alle mie viscere.
È arido come un coccio il mio palato, †
la mia lingua si è incollata alla gola,
su polvere di morte mi hai deposto.
Un branco di cani mi circonda, *
mi assedia una banda di malvagi;
hanno forato le mie mani e i miei piedi, *
posso contare tutte le mie ossa.
Essi mi guardano, mi osservano: †
si dividono le mie vesti, *
sul mio vestito gettano la sorte.
Breve silenzio
2° coro o “della fiducia”
Ma tu Signore, non stare lontano, *
mia forza, accorri in mio aiuto.
Scampami dalla spada, *
dalle unghie del cane la mia vita.
Salvami dalla bocca del leone *
e dalle corna dei bufali.
Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli, *
ti loderò in mezzo all’assemblea.
Non stare lontano;
scampami; salvami;
ti loderò comunque!
Quarta sosta:
Davanti alla chiesa di San Salvatore
1° e 2° coro
Lodate il Signore, voi che lo temete, †
† gli dia gloria la stirpe di Giacobbe, *
lo tema tutta la stirpe di Israele;
1° coro ormai riappacificato
perché egli non ha disprezzato
né sdegnato *
l’afflizione del misero,
non gli ha nascosto il suo volto, *
ma, al suo grido d’aiuto, lo ha esaudito.
Tu non sai disprezzare, e questo ci consola;
non ce la fai a stare lontano da noi,
e questo ci incoraggia!
Breve preghiera di Don Giorgio
Quinta sosta: Davanti alla chiesa di Rovera
2° coro, ormai all’unisono con il primo
Sei tu la mia lode nella grande assemblea, *
scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.
I poveri mangeranno e saranno saziati, †
loderanno il Signore quanti lo cercano: *
«Viva il loro cuore per sempre».
Ricorderanno e torneranno al Signore *
tutti i confini della terra,
si prostreranno davanti a lui *
tutte le famiglie dei popoli.
Poiché il regno è del Signore, *
egli domina su tutte le nazioni.
Tuo è il regno; tuo il progetto d’amore
che ha svelato tuo Figlio sulla croce;
in lui ogni uomo, ritrova speranza.
1° coro ormai riappacificato
A lui solo si prostreranno
quanti dormono sotto terra, *
davanti a lui si curveranno
quanti discendono nella polvere.
E io vivrò per lui, *
lo servirà la mia discendenza.
Io credo risorgerò!
È il grido che condividiamo con i nostri fratelli defunti;
Nella tua casa, siamo certi, ci ritroveremo
A conclusione del cammino
2° coro, ormai all’unisono con il primo
Si parlerà del Signore alla generazione che viene; *
annunzieranno la sua giustizia;
al popolo che nascerà diranno: *
1° e 2° coro
«Ecco l’opera del Signore!».
Signore, il tuo amore per sempre
Padre nostro…