Dal Mozambico ……..emergenza ciclone IDAI
Carissimi amici/e, gruppi, comunità parrocchiali, è passato poco più di un mese dalla notte in cui il ciclone Idai ha distrutto la città di Beira e in seguito le inondazioni hanno peggiorato di molto la situazione nella zona di Buzi e altri distretti lasciando molte famiglie senza casa, distruggendo i campi e i raccolti e facendo molte vittime.
Sono venuta a Beira circa due settimane dopo il ciclone e chiaramente continuano ad essere evidenti i segni della devastazione. In queste settimane della mia permanenza ho potuto vedere la città in cui quasi tutti gli edifici sono stati danneggiati e sono senza tetto, compresa la nostra casa. Molti attualmente sono coperti con un telone o materiale plastico, in attesa di una ricostruzione. Le strade sono transitabili e i grossi alberi caduti sono stati spostati mentre rimangono grossi buchi e pezzi di marciapiedi divelti dalle radici. I rami più piccoli servono alla gente per accendere il fuoco…. non c’è mai stata tanta legna in città come adesso!
Sr. Monica e Sr. Otilia mi hanno raccontato come hanno vissuto la drammatica esperienza della notte del ciclone, con la pioggia che entrava da tutte le finestre, anche se erano chiuse, e sentendo la forza del vento che faceva volare tetti, vetri e tutto.
Nei giorni seguenti, ci si è resi conto del danno, molta gente ha dovuto vivere in rifugi molto precari, o presso qualche famiglia, o in qualche scuola (senza metà del tetto) o arrangiandosi come poteva. La città è rimasta una settimana senza energia, senza comunicazione e con i negozi chiusi perché danneggiati.
Le persone raccontano, tante le esperienze e le storie, soprattutto di mamme che hanno caricato sulle spalle i loro figli e sono scappate alla ricerca di un rifugio, con la domanda: “Ma quale sarà un posto sicuro?” e tutte/i terminano dicendo: ” …ma siamo vivi!”.
Nei giorni successivi la notizia è stata data dai mezzi di comunicazione e sono iniziati ad arrivare gli aiuti, almeno i più urgenti. Anche noi Suore Missionarie Comboniane abbiamo lanciato un appello che poter aiutare le persone e da subito abbiamo avuto molte risposte da familiari, amici, gruppi, parrocchie e nostre sorelle di altre province.
Don Claudio Dalla Zuanna, Arcivescovo di Beira, ha organizzato una commissione per poter far arrivare gli aiuti alle persone più povere, attraverso i gruppi della Caritas delle parrocchie. In questo primo momento si provvederà con l’acquisto di alimenti e vestiti, coperte, teloni per coprire le case. In un secondo momento si aiuteranno le persone con l’acquisto di materiale di costruzione. E per le zone alluvionate si invieranno zappe, materiale per agricoltura e sementi.
Abbiamo deciso di aderire a questa iniziativa sapendo che con certezza gli aiuti arriveranno a chi veramente ne ha bisogno.
Visitando un centro di accoglienza in una scuola, le mamme con i loro bambini hanno chiesto di essere aiutate con delle stuoie e così abbiamo offerto una stuoia per ogni famiglia. Come anche nella tendopoli costituita per alloggiare le famiglie del quartiere “praia nova” abbiamo contribuito offrendo sapone, come ci è stato chiesto dalle persone.
Una delle zone colpite dalle inondazioni è stata la cittadina di Buzi, e con l’aiuto di una ONG abbiamo potuto far arrivare un camion di alimenti (riso, farina, fagioli, olio, acqua in bottiglie), capulane e vestiti per circa 180 famiglie.
Le persone povere che già le sorelle aiutavano, continuano ad essere aiutate e per alcune si è reso necessario ricostruire in parte la casa, rifornirle di vestiti, cibo, ecc.
Il passaggio del ciclone ci pone di fronte alle nostre fragilità di creature, alla responsabilità che abbiamo verso la natura, alla grandezza e bellezza della vita che è dono, il ciclone ci ha fatto sentire tutti poveri e impreparati. Ma anche ha scosso la carità che si è vista in tanti gesti da parte di chi aveva e ha potuto da subito aiutare altri, la solidarietà di tanti Paesi, gruppi, persone, parrocchie. Solidarietà che in queste settimane tocchiamo con mano attraverso le tante offerte che ci arrivano, frutto di donazioni, iniziative, rinunce, voglia di sentirci parte dell’unica famiglia umana.
E, passato lo spavento e lo shock dei primi giorni, da subito e con pochi mezzi, la gente ha recuperato i pezzi per poter coprire le case misere, ha rimesso insieme i pochi mattoni che non si erano rotti per rialzare le pareti cadute, ha mandato i figli a scuola…….si ricomincia, ci si rialza e si va avanti.
Grazie a tutti e a tutte perché possiamo dire che il ciclone ha distrutto la città di Beira, ma ha avuto la forza di arrivare lontano, in tante parti dove ha aperto cuori e mani per offrire aiuto, vicinanza, sostegno e molta preghiera.
Beira, 18 Aprile 2019
Sr Laura Malnati