Celebrazione penitenziale
1 marzo 2021
Prologo:
Prepariamoci ad entrare in preghiera:
Mentre in chiesa un sottofondo propone il canto e si accendono le candele dell’altare, mantenendo un clima di luce soffusa, si ascolta il canto: Questa notte… Anche nelle nostre case troviamo le luci adatte le luci e accendiamo un cero.
Proiezione diapositive – Qualche attimo di silenzio, poi i sacerdoti
entrano, si genuflettono davanti all’altare e si fermano lì.
Segno di croce e saluto
Nel nome del Padre del Figlio dello Spirito Santo.
Amen
Il Signore sia con voi
E con il tuo spirito
Dopo il segno di croce e il saluto sostano davanti all’altare per l’invocazione allo Spirito Santo.
Rit.: Veni Sancte Spiritus, tui amoris ignem accende.
Veni Sancte Spiritus, Veni Sancte Spiritus,
(vieni Santo Spirito accendi il fuoco del tuo amore)
1 lett: Vieni, Spirito Creatore visita l’intimo dei tuoi fedeli,
riempi della tua grazia divina il cuore che tu hai creato.
Vieni con i tuoi sette doni, dito della mano del Padre
Dono grande promesso da Dio
con la tua sapienza dai forma alla nostra parola. Rit.:
2 lett.: Illumina con la tua pace il nostro pensiero
Metti l’amore nei nostri cuori, rendi forte con la tua azione creatrice
la nostra fragile natura umana. Rit.:
Alla fine dell’invocazione mettono alcuni grani di incenso nel turibolo
e salgono baciano all’altare e vanno alla sede.
Preghiamo.
Dio onnipotente e misericordioso, che ci hai riuniti nel nome del tuo Figlio,
per darci grazia e misericordia nel momento opportuno,
apri i nostri occhi, perché vediamo il male commesso
tocca il nostro cuore, perché ci convertiamo a te.
Il tuo amore ricomponga nell’unità ciò che la colpa ha disgregato;
la tua potenza guarisca le vostre ferite sostenga la nostra debolezza;
Il tuo Spirito rinnovi tutta la nostra vita ci ridoni la forza della tua carità,
perché risplenda in noi l’immagine del tuo Figlio
e tutti gli uomini riconoscano nel volto della Chiesa
la gloria di colui che tu hai mandato. Per Gesù Cristo.
Ascolto della Parola
Lettura dal libro del profeta Isaia (Is 55)
1 lett.:
O voi tutti assetati, venite all’acqua,
voi che non avete denaro, venite,
comprate e mangiate; venite, comprate
senza denaro, senza pagare, vino e latte.
2 Perché spendete denaro per ciò che non è pane,
il vostro guadagno per ciò che non sazia?
Su, ascoltatemi e mangerete cose buone
e gusterete cibi succulenti.
3 Porgete l’orecchio e venite a me,
ascoltate e vivrete.
Io stabilirò per voi un’alleanza eterna,
i favori assicurati a Davide.
2 lett.:
Cercate il Signore, mentre si fa trovare,
invocatelo, mentre è vicino.
7 L’empio abbandoni la sua via
e l’uomo iniquo i suoi pensieri;
ritorni al Signore che avrà misericordia di lui
e al nostro Dio che largamente perdona.
8 Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri,
le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore
1 lett.:
Quanto il cielo sovrasta la terra,
tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,
i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri.
10 Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo
e non vi ritornano senza avere irrigato la terra,
senza averla fecondata e fatta germogliare,
perché dia il seme a chi semina
e il pane a chi mangia,
11 così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca:
non ritornerà a me senza effetto,
senza aver operato ciò che desidero
e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata.
2 lett.:
Voi dunque partirete con gioia,
sarete ricondotti in pace.
I monti e i colli davanti a voi eromperanno in grida di gioia
e tutti gli alberi dei campi batteranno le mani.
13 Invece di spini cresceranno cipressi,
invece di ortiche cresceranno mirti;
ciò sarà a gloria del Signore,
un segno eterno che non sarà distrutto. pAROLA DI dIO
Salmo responsoriale
Cantiamo insieme
Come la pioggia e la neve scendono giù dal cielo
e non vi ritornano senza irrigare
e far germogliare la terra;
Così ogni mia parola
non ritornerà a me
senza operare quanto desidero,
senza aver compiuto
ciò per cui l’avevo mandata.
Ogni mia parola, ogni mia parola.
staccando…
Lode a te o Cristo Re di eterna gloria!
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi,
e io vi darò ristoro.
Lode a te o Cristo Re di eterna gloria!
Lettura del vangelo secondo Matteo ( Mt 11,25-30)
In quel tempo Gesù disse: “Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. 26 Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
8 Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero”. Parola del Signore
Omelia
Incontrare la misericordia di Dio,
la sua benevolenza
lettore
Signore la tua Parola ci ha illuminato:
tu ci ami sempre, con pazienza, benevolenza, fedeltà.
Vorremmo imparare ad incontrarti così!
Ma troppo spesso sentiamo una grande distanza
tra i nostri gesti e i tuoi progetti
e ci rintaniamo nella tristezza,
dimenticando che tu c’aspetti;
Ass.: Signore, insegnaci a cercare il tuo Volto, la tua presenza
lettore
Signore,
talvolta preferiamo al pentimento
il rimorso che ci allontana da te
Ass.: Donaci Signore di riconoscere la benevolenza del tuo Volto!
lettore
Signore, nella nostra preghiera raramente
c’è spazio per una lode serena, corale, gioiosa.
Ass.: Signore, insegnaci a lodarti.
Cel.:
Abbiamo immaginato così questa sera di proporre alcune “stanze”
dove sostare in preghiera;.
per alcuni sarà più facile trovarsi ritrovarsi nell’ “atrio della distanza”;
per altri nell’”angolo del pentimento”,
per altri nella “stanza della lode e del ringraziamento”.
La preghiera che proponiamo di fare in ciascuna di queste stanze
avrà certo bisogno di dilatarsi oltre questo momento
in una preghiera personale che porti ciascuno di noi
a quel “colloquio penitenziale-sacramentale” di cui già abbiamo parlato.
l’atrio della “DISTANZA”
Il pubblicano e il fariseo (o se preferite il “figlio maggiore”)
Lett.: Il pubblicano.
Di nobile gli è rimasto solo il cappello;
le spalle sono curve;
gli occhi sgranati
e incerti se guardare per terra
o guardare quel figlio e le mani del Padre.
Le braccia conserte a dire il desiderio
ed insieme l’incapacità di aprire il cuore.
Eppure:
(continuiamo a leggere sottovoce)
Io ti vengo a cercare
Anche solo per vederti o parlare
Perché ho bisogno della tua presenza
Per capire meglio la mia essenza
Questo sentimento popolare
Nasce da meccaniche divine
Un rapimento mistico e sensuale
Mi imprigiona a te.
Dovrei cambiare l’oggetto dei miei desideri
Non accontentarmi di piccole gioie quotidiane
Fare come un eremita
Che rinuncia a sé
E ti vengo a cercare
Con la scusa di doverti parlare
Perché mi piace ciò che pensi e che dici
Perché in te vedo le mie radici.
Questo secolo oramai alla fine
Saturo di parassiti senza dignità
Mi spinge solo ad essere migliore
Con più volontà
Emanciparmi dall’incubo delle passioni
Cercare l’Uno al di sopra del Bene e del Male
Essere un’immagine divina
Di questa realtà
E ti vengo a cercare
Perché sto bene con te
Perché ho bisogno della tua presenza (F. Battiato)
Lettore: Il fariseo
Solenne, ben vestito,
il bastone finemente lavorato;
un turbante nobile;
un mantello prezioso.
Ma il volto triste e le mani incrociate,
lo tradiscono.
Si ritrova, pur non volendo
a fissare il padre e quel fratello così fuor di testa.
Sente, forse per la prima volta, che oltre la sua giustizia
c’è qualcosa di grande.
E’ infastidito da quelle presenze, eppure…
Salmo 138
a cori alterni: solista e assemblea
con sottofondo musicale
Lett.:
Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,
intendi da lontano i miei pensieri,
Ass.:
osservi il mio cammino e il mio riposo,
ti sono note tutte le mie vie.
La mia parola non è ancora sulla lingua
ed ecco, Signore, già la conosci tutta.
Lett.:
Alle spalle e di fronte mi circondi
e poni su di me la tua mano.
Meravigliosa per me la tua conoscenza,
troppo alta, per me inaccessibile.
Ass.:
Dove andare lontano dal tuo spirito?
Dove fuggire dalla tua presenza?
Lett.:
Se salgo in cielo, là tu sei;
se scendo negli inferi, eccoti.
Se prendo le ali dell’aurora
per abitare all’estremità del mare,
anche là mi guida la tua mano
e mi afferra la tua destra.
Se dico: “Almeno le tenebre mi avvolgano
e la luce intorno a me sia notte”,
Ass.:
nemmeno le tenebre per te sono tenebre
e la notte è luminosa come il giorno;
per te le tenebre sono come luce.
Lett.:
Sei tu che hai formato i miei reni
e mi hai tessuto nel grembo di mia madre.
Ass.:
Io ti rendo grazie:
hai fatto di me una meraviglia stupenda;
meravigliose sono le tue opere,
le riconosce pienamente l’anima mia.
Lett.:
Non ti erano nascoste le mie ossa
quando venivo formato nel segreto,
ricamato nelle profondità della terra.
Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi;
erano tutti scritti nel tuo libro i giorni che furono fissati
quando ancora non ne esisteva uno.
Ass.:
Quanto profondi per me i tuoi pensieri,
quanto grande il loro numero, o Dio!
Se volessi contarli, sono più della sabbia.
Mi risveglio e sono ancora con te.
Lett.:
Allontanatevi da me, uomini sanguinari!
Essi parlano contro di te con inganno,
contro di te si alzano invano.
Ass.:
Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore,
provami e conosci i miei pensieri;
vedi se percorro una via di dolore
e guidami per una via di eternità.
L”angolo del pentimento”
L’adultera, «fatta» sposa
1 lett.:
Sfondi bui,
cattedrali cadenti
colonne inutili
che sembrano richiamare
antichi altari
Qualche riverbero rossastro…
2 lett.:
In primo piano,
una luce bianca che illumina la scena.
A sinistra il corteo di Gesù
e dei discepoli:
piedi nudi, vesti lacere;
sul viso di Gesù una barba incolta.
1 lett.:
Al centro : l’accusatore
2 lett.:
O il padre della sposa?
1 lett.:
A destra, farisei e scribi.
2 lett.:
più che gli accusatori, un corteo nuziale.
1 lett.:
La donna porta la veste bianca e un velo scende dal suo capo,
2 lett.:
Come una sposa adorna per il suo sposo… (Apc 21)
1 lett.:
Da che parte sta la donna?
Quella veste bianca, quasi battesimale
mal s’addice a una peccatrice.
Ass.:
Signore Gesù, che sanavi gli infermi
e aprivi gli occhi ai ciechi,
tu che assolvesti la donna peccatrice
e confermasti Pietro nel tuo amore,
perdona tutti i miei peccati,
e crea in me un cuore nuovo,
perché io possa vivere
in perfetta unione con i fratelli
e annunziare a tutti la salvezza. (dalla liturgia)
2 lett.:
Da che parte sta Gesù?
La sua tunica e i suoi capelli
mal s’addicono alla sua maestà.
Ass.:
Signore Gesù,
che volesti esser chiamato
amico dei peccatori,
per il mistero della tua morte
e risurrezione
liberami dai miei peccati
e donami la tua pace,
perché io porti frutti di carità,
di giustizia e di verità. (dalla liturgia)
1 lett.:
E perché tanto spazio a cattedrali cadenti?
Da che sorgente,
nasce il bagliore di quella luce,
che avvolge anche i farisei?
Ass.:
Grande mistero racchiude sempre
Il tuo amore, o Signore!
Nella tua misericordia sta la giustizia che salva il mondo.
Segue qualche momento di silenzio che consenta a chi desidera
di spostarsi sotto il crocifisso a pregare
o di inginocchiarsi davanti all’altare
deponendo nel turibolo qualche grano d’incenso
Lunga introduzione musicale, poi il canto.
Canto: Misericordias Domini in aeternum cantabo
Segue qualche istante di silenzio per iniziare un esame di coscienza
Domande per l’esame di coscienza
in appendice trovi altro materiale, anche migliore Ho in me la gioia del vangelo? Preghiera: Parola di Dio Eucarestia e sacramenti : Carità Chiesa e fede |
STANZA della lode e del ringraziamento
Creazione e redenzione
1 Lett.:
In primo piano
Un angelo, o forse Dio,
o forse Adamo «fatto poco meno degli angeli»;
Danzano, con stupore,
– il volto segnato di verde ne è il segno –
recano il dono della donna.
Tutto intorno la danza della natura.
1 Lett.:
Dal basso,
la gioia della passione,
l’albero della vita;
il verde dello stupore.
1 Lett.:
In alto lo spazio santo
lo spazio del «santo Timore».
lì i segni della presenza di Dio:
la creazione, la Parola, la croce.
L’angelo con suono del corno
invita il popolo alla festa, forse alla Pasqua.
2 Lett.:
E noi con l’autore
– in alto a destra nell’immagine dell’asinello –
entriamo con stupore (verde)
in questo giardino,
festa sacra (giallo),
festa di Dio.
SALMO 8 –
Ascoltiamo il solista
Se guardo il cielo la luna e le stelle,
opere che tu con le dita hai modellato,
che cosa è,
perché te ne curi,
che cosa è,
perché te ne ricordi,
l’uomo, l’uomo, l’uomo?
Eppure l’hai fatto poco meno degli angeli;
di gloria e di onore tu lo hai coronato,
gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
su tutte le cose che tu avevi creato:
gli uccelli del cielo,
i pesci del mare,
le greggi, gli armenti,
gli animali della campagna.
Preghiamo insieme: Salmo 136
Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
2 Rendete grazie al Dio degli dèi,
perché il suo amore è per sempre.
3 Rendete grazie al Signore dei signori,
perché il suo amore è per sempre.
Lui solo ha compiuto grandi meraviglie,
perché il suo amore è per sempre.
5 Ha creato i cieli con sapienza,
perché il suo amore è per sempre.
6 Ha disteso la terra sulle acque,
perché il suo amore è per sempre.
Ha fatto le grandi luci,
perché il suo amore è per sempre.
8 Il sole, per governare il giorno,
perché il suo amore è per sempre.
La luna e le stelle, per governare la notte,
perché il suo amore è per sempre.
10 Colpì l’Egitto nei suoi primogeniti,
perché il suo amore è per sempre.
11 Da quella terra fece uscire Israele,
perché il suo amore è per sempre.
12 Con mano potente e braccio teso,
perché il suo amore è per sempre.
21 Diede in eredità la loro terra,
perché il suo amore è per sempre.
22 In eredità a Israele suo servo,
perché il suo amore è per sempre.
Nella nostra umiliazione si è ricordato di noi,
perché il suo amore è per sempre.
24 Ci ha liberati dai nostri avversari,
perché il suo amore è per sempre.
25 Egli dà il cibo a ogni vivente,
perché il suo amore è per sempre.
26 Rendete grazie al Dio del cielo,
perché il suo amore è per sempre.
26 Rendete grazie al Dio del cielo,
perché il suo amore è per sempre.
Padre nostro
Benedizione
*Canto finale
Appendice Ecco alcune domande e pensieri per orientarvi sul dialogo che proponimamo per la Quaresima: 1 proposta Dio si è reso presenza: questo è l’annuncio cristiano. 1. Attraverso quali incontri Dio mi ha raggiunto? Ricordi la persona, la presenza, il gruppo che sono stati decisivi per me nel seguire Gesù? 2. Quella compagnia che ho incontrato e ancora per me l’occasione oggi per imparare un giudizio che 3. Oggi, come questa presenza è «incontrabile»? 4. La chiesa, la comunità cristiana oggi, ha ancora questa consapevolezza? 2 proposta Come vedo come percepisco la nostra comunità Cristiana? Quali sono le iniziative che apprezzo maggiormente o quelle che non mi interessano? Hai qualche proposta da suggerire, soprattutto nello spirito della fraternità della condivisione, per coinvolgere persone che abitualmente frequentano poco o non frequentano o non conoscono la vita di comunità? |