Tra un avviso e l’altro, qualche riflessione
22 dic. 2019
10 nov. 2019
Verso l’Avvento: indicazioni
Raccogliendo l’invito del nostro cardinale che ci propone un avvento centrato non tanto sul ricordo del passato quanto sulla speranza che la liturgia ci propone ci sono venute queste idee:
Segni per tutta la comunità
Nella messa prefestiva celebreremo i vesperi con annuncio della risurrezione (non solo lettura del Vangelo) sia a San Martino che a Santa Rita
Ogni domenica pomeriggio proposta di Lectio divina sulla lettera ai Filippesi e celebrazione dei vesperi,
Durante ogni Santa messa si propone di cantare: “Tuo il regno…” come segno di questa attesa escatologica.
A sottolineare che è tempo di sobrietà, nella zona del presbiterio non metteremo in questo periodo fiori; un po’ come capita con il canto del “gloria” ci servirà a gustare ancor più la bellezza natalizia.
Con i nostri ragazzi
leggeremo i temi domenicali in relazione a quelli delle letture della messa vigilia di Natale. L’icona che porteranno ogni domenica ci aiuterà in questo.
Maria sarà colei che ci aiuta in questo cammino.
Ci impegniamo a ravvivare la nostra attenzione a Maria. Porremo in questo periodo in fondo alla chiesa dei ceri da utilizzare solo per l’altare di Maria. Siamo invitati ad accenderli partendo dall’ascolto della Parola e all’interno di un percorso di preghiera (vedi lezionario e foglio di spiegazione in fondo alle chiese).
Ogni settimana il foglietto degli avvisi ci aiuterà con una proposta di preghiera-riflessione.
Giornata dei poveri
«La speranza dei poveri non sarà mai delusa» (Sal 9,19)
Dal messaggio di papa Francesco
Quante volte vediamo i poveri nelle discariche a raccogliere il frutto dello scarto e del superfluo, per trovare qualcosa di cui nutrirsi o vestirsi! Diventati loro stessi parte di una discarica umana sono trattati da rifiuti, senza che alcun senso di colpa investa quanti sono complici di questo scandalo. Giudicati spesso parassiti della società, ai poveri non si perdona neppure la loro povertà. Il giudizio è sempre all’erta. Non possono permettersi di essere timidi o scoraggiati, sono percepiti come minacciosi o incapaci, solo perché poveri.
Dramma nel dramma, non è consentito loro di vedere la fine del tunnel della miseria. Si è giunti perfino a teorizzare e realizzare un’architettura ostile in modo da sbarazzarsi della loro presenza anche nelle strade, ultimi luoghi di accoglienza.
Mettiamo da parte le divisioni, fissiamo lo sguardo sull’essenziale che non ha bisogno di tante parole, ma di uno sguardo di amore e di una mano tesa.
Non dimenticate mai che «la peggiore discriminazione di cui soffrono i poveri è la mancanza di attenzione spirituale» (EvG, 200).
3 nov. 2019
Pregare per i defunti
Anche quando la nostra vita terrena è terminata, la speranza del cristiano continua a sentire la fratellanza costituita dalla comunione dei santi, cioè di coloro “che ci hanno preceduto nel segno della fede dormono il sonno della pace”, come dice una preghiera per i defunti.Per questo per i defunti si prega, anzi con loro si continua a pregare .
Il primo e più specifico di questi momenti di preghiera sono le esequie (il funerale). Come sarebbe bello passar voce (C’è anche Whatsapp!) e parteciparvi, anche se «non si conosce»!.
I riti delle esequie esprimono il carattere pasquale della morte cristiana.
La tradizione ci ha consegnato poi altri momenti di pietà per i defunti.
– La partecipazione all’eucarestia con l’intenzione specifica di pregare per loro, come facciamo con i nostri fratelli viventi. per partecipare alle loro gioie o tribolazioni.
– la visita al cimitero luogo di pace (come dice il nome), di ricordo pacato e di preghiera.
Non disperdiamo questi doni che ci vengono dalla tradizione,
e ricominciamo a consegnarli anche i nostri piccoli.
3 nov. 2019
Verso l’Avvento – Un’occhiata alla lettera del nostro Vescovo
Introduzione
«Senza speranza, senza attesa del ritorno glorioso di Cristo, ci siammala di volontarismo, di un senso gravoso di cose da fare, di verità da difendere, di consenso da mendicare.
Ritroviamo questi difetti volontarismo… in noi. Come correggerli?
1. L’aspettativa e la speranza
L’aspettativa è frutto di una previsione, di progetti;
spinge avanti lo sguardo ma con cautela per non guardare troppo oltre…
La speranza nasce dall’accogliere la Parola che viene da Dio. E’ fondata sulla fede…
Non sono i desideri umani a delineare che cosa sia sensato sperare,
Le nostre comunità sono comunità di speranza? Riguardale alle luce dei quattro pilastri (Parola, preghiera, Eucarestia, Carità): questi pilastri ci servono per una nostra vita più “perfetta” o sono alimento per fare esplodere “nuova vita” nelle nostre della comunità?
2. L’Avvento pedagogia della speranza cristiana
I cristiani, celebrando la liturgia, entrano nella comunione trinitaria offerta dalla Pasqua di Gesù, in attesa del ritorno glorioso del Signore.
Riesco a immaginare la mia, la nostra liturgia come uno “spazio di cielo” che anticipa e realizza la speranza?
3. Imparare a pregare: «venga il tuo regno»
Il tempo di Avvento è un tempo propizio per imparare a pregare
Come imparare a pregare?
4. Il segno della vita consacrata
La vita consacrata è la risposta a una vocazione a
d essere testimoni del Regno che viene.
Come valorizzare le comunità religiose presenti nella nostra comunità.
5. La fecondità della Vergine Maria
La devozione a Maria è chiamata a rivelare il suo contributo a edificare la Chiesa nella sua obbedienza a Gesù
Come dare respiro teologico alla nostra devozione? Qual è il ruolo di Maria nella nostra fede?
6. La fatica del tempo
29 sett. 2019
Lettera pastorale 2019-20 – Dall’Introduzione
Carissimi, viviamo un tempo di grazia: la gloria di Dio abita sulla terra e tutta la trasfigura.
La gloria di Dio …è la grazia dello Spirito Santo, l’amore che rende capaci di amare e trasfigura la storia nell’occasione propizia: il Regno di Dio è vicino, è in mezzo a noi .
La situazione,
per coloro che sono guidati dallo Spirito di Dio,
è occasione.
Ho trovato nella vicenda dell’apostolo Paolo (vedi lettera dei Filippesi) una testimonianza persuasiva della potenza dello Spirito che rende possibile attraversare ogni situazione come occasione per la missione
Paolo è in carcere e sente il bisogno di scrivere alla comunità di Filippi…
La Lettera ai Filippesi è motivata dalla gratitudine e dall’affetto. E nel primo capitolo della lettera Paolo comunica che la condizione umiliante e disagevole di essere carcerato è diventata l’occasione per far risuonare il nome di Cristo in tutto il pretorio
Propongo pertanto questa lettera come testo biblico per accompagnarci nell’anno pastorale 2019 /2020: è un testo che può ispirare commozione, preghiera, pensiero e orientamenti all’azione.
Mi chiedo spesso quale funzione ha il riferimento a un testo biblico, per il nostro momento di Chiesa
Si tratta dell’inerzia di una consuetudine?
Si tratta di fornire un supporto di “autorità” con una citazione artificiosamente addotta a supporto di scelte compiute a prescindere?
Si tratta di un’ispirazione che alimenta con la luce che viene dalla rivelazione biblica l’amore e l’intelligenza del cammino?
Io sono persuaso che ogni pagina della Scrittura sia come un pozzo, secondo l’immagine patristica. Sempre vi si può attingere acqua fresca per ogni sete. Ma si deve andare in profondità, è necessario accedere attraverso ogni testo all’unico mistero, unitario, affascinante, inesauribile.
Per incoraggiare questi atteggiamenti invito ad accogliere la pedagogia della Chiesa nella celebrazione dei santi misteri nella successione dei tempi dell’anno liturgico. Offro qualche spunto di riflessione…
Indice: le 6 lettere
1. «Purché il Vangelo venga annunciato» (Fil 1,18)
Lettera per il mese missionario speciale – ottobre
2. «Corro verso la meta» (Fil 3,14)
Lettera per l’Avvento
3. «E Gesù cresceva in sapienza età e grazia» (Lc 2,52)
Lettera per il tempo di Natale.
4. «Umiliò se stesso, obbediente fino alla morte e a una morte di croce» (Fil 2,8)
Lettera per il tempo di Quaresima
5. «Siate sempre lieti nel Signore!» (Fil 4,4)
Lettera per il tempo pasquale,
6. «La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito» (Fil 4,18 ) Lettera per il tempo dopo Pentecoste
22 sett. 2019
Ora corri!
Per la festa degli oratori
Perché hai preso le scarpe?
Ci sono anche quelli che comprano le scarpe solo perché ci sono i saldi e le offerte speciali. Hanno le scarpe per la montagna, perché erano quasi gratis, ma non sono mai andati in montagna. Hanno le scarpe con i tacchetti per il calcio, perché c’è stata una svendita, ma non hanno ancora deciso se iscriversi a calcio. Hanno le scarpe per la danza classica, ma con i balletti si annoiano. Hanno una scarpiera piena di scarpe nuove.
Ci sono, invece, quelli che prendono le scarpe perché hanno ricevuto una promessa, una chiamata e si affrettano: è stata organizzata la conquista di una vetta e sanno di essere attesi; sono stati convocati per una partita e vogliono far parte della squadra.
L’oratorio rivolge un invito a mettersi in cammino.
dov’è la meta?
Ci sono anche quelli che corrono per tenersi in esercizio: non vanno da nessuna parte. Però ogni giorno dedicano del tempo a correre. Poi, a un certo punto si stancano e lasciano perdere: perché poi dovrei fare tutti i giorni questa fatica?
Ci sono quelli che corrono per allenarsi. Fanno esercizi e movimenti talora un po’ bizzarri. Si stancano, talora si innervosiscono perché l’allenatore ha pretese e non risparmia rimproveri. Accettano però la fatica. Si preparano alla partita o alla corsa o al concorso.
Ci sono quelli che corrono perché hanno una meta, un luogo in cui sanno di essere attesi, non vogliono arrivare tardi alla festa. La meta non è un risultato; la meta non è un successo; la meta è dove è bello stare, l’amicizia che merita di essere coltivata, la vita che merita di essere vissuta, il bene di cui si può essere fieri, la salvezza desiderata, dove si può riposare, vivere felici.
chi ci crede?
Mi capita di incontrare adulti (genitori, educatori, preti e consacrate) che con i loro discorsi sembrano scoraggiati e inducono allo scoraggiamento. Sembra che l’impresa di educare sia un investimento fallimentare: i ragazzi d’oggi …; le famiglie d’oggi…; il mondo d’oggi … Non abbiamo speranza.
Ammiro invece coloro che ci credono: credono che il Signore continui ad attrarre tutti; credono che l’oratorio e la proposta educativa cristiana abbiano delle risorse straordinarie; credono che i ragazzi d’oggi, come quelli di ieri, siamo come un terreno promettente che attende un seminatore per produrre molto frutto.
«C’è la meta, sei attrezzato, c’è chi ti sta accanto e ti incoraggia: ora corri!». ù
Mons. Mario Delpini – Arcivescovo
15 sett. 2019
Lettera pastorale 2019-2020 – Primo Sguardo
Dall’Introduzione
Carissimi, viviamo un tempo di grazia: Ia gloria di Dio abita sulla terra e tutta la trasfigura.
La gloria di Dio …é Ia grazia dello Spirito Santo, l’amore che rende capaci di amare e trasfigura la storia nell’occasione propizia: il Regno di Dio é vicino, é in mezzo a noi.
La situazione,
per coloro che sono guidati dallo Spirito di Dio,
é occasione
Ho trovato nella vicenda dell’apostolo Paolo (vedi lettera dei Filippesi) una testimonianza persuasiva della potenza dello Spirito che rende possibile attraversare ogni situazione come occasione per la missione
Paolo é in carcere e sente il bisogno di scrivere alla comunità di Filippi…
La Lettera ai Filippesi é motivata dalla gratitudine e dall‘affetto.
E nel primo capitolo della lettera Paolo comunica che la condizione umiliante e disagevole di essere carcerato é diventata l’occasione per far risuonare il nome di Cristo in tutto il pretorio.
Propongo pertanto questa lettera come testo biblico per accompagnarci nell’anno pastorale 2019 /2020: e un testo che può ispirare commozione, preghiera, pensiero e orientamenti all’azione.
Mi chiedo spesso quale funzione ha il riferimento a un testo biblico, per il nostro momento di Chiesa.
Si tratta dell’inerzia di una consuetudine?
Si tratta di fornire un supporto di “autorità” con una citazione artificiosamente addotta a supporto di scelte compiute a prescindere?
Si tratta di un’ispirazione che aiimenta con la luce che viene dalla rivelazione biblica l‘amore e l’intelligenza dei cammino?
Io sono persuaso che ogni pagina della Scrittura sia come un pozzo, secondo l‘immagine patristica. Sempre vi si può attingere acqua fresca per ogni sete. Ma si deve andare in profondità, é necessario accedere attraverso ogni testo all’unico mistero, unitario, affascinante, inesauribile.
Per incoraggiare questi atteggiamenti invito ad accogliere la pedagogia delia Chiesa nella celebrazione dei santi misteri nella successione dei tempi dell’anno liturgico. Offro qualche spunto di riflessione. ..
Le 6 lettere
- <<Purché ii Vangelo venga annunciato» (Fii 1,18)
Lettera per il mese missionario speciale — ottobre
- <<Corro verso la meta» (Fii 3,14)
Lettera per I ‘Avvento
- <<E Gesù cresceva in sapienza età e grazia» (Lc 2,52)
Lettera per il tempo di Natale.
- <<Umilio se stesso, obbediente fino alla morte e a una morte di croce» (Fii 2,8)
Lettera per il tempo di Quaresima
- <<Siate sempre lieti nel Signore!» (Fii 4,4)
Lettera per il tempo pasquale,
- <<La grazia dei Signore nostro Gesù Cristo sia con ii vostro spirito» (Fii 4,18 )
Lettera per il tempo dopo Pentecoste
8 sett. 2019
Rispetto del creato«Dio vide che era cosa buona» (Gen 1,25).
Lo sguardo di Dio, all’inizio della Bibbia, si posa dolcemente sulla creazione. Dalla terra da abitare alle acque che alimentano la vita, dagli alberi che portano frutto agli animali che popolano la casa comune, tutto è caro agli occhi di Dio, che offre all’uomo il creato come dono prezioso da custodire.
Tragicamente, la risposta umana al dono è stata segnata dal peccato, dalla chiusura nella propria autonomia,
dalla cupidigia di possedere e di sfruttare.Perciò invito fortemente i fedeli a dedicarsi alla preghiera in questo tempo, che da un’opportuna iniziativa nata in ambito ecumenico si è configurato come Tempo del creato: un periodo di più intensa orazione e azione a beneficio della casa comune che si apre oggi, 1° settembre, Giornata Mondiale di Preghiera per la cura del creato, e si concluderà il 4 ottobre, nel ricordo di San Francesco d’Assisi.Papa Francesco
6 settembre 2019
Cambiamenti e «ri-modulazioni»
ARCIDIOCESI DI MILANO
IL VICARIO EPISCOPALE DELLA ZONA DI VARESE
IL RETTORE DEL SEMINARIO ARCIVESCOVILEAl parroco, ai presbiteri e a tutti i fedeli delle parrocchie di Malnate
Carissimi, insieme con l’Arcivescovo vi comunichiamo che Don Michele Galli, vicario parrocchiale delle parrocchie suddette, con il mandato di seguire in modo particolare la pastorale giovanile, dal giorno 9 settembre 2019 viene nominato anche Responsabile della pastorale vocazionale del seminario.
Per l’anno pastorale 2019/ 2020 che sta per iniziare, Don Michele si occuperà del nuovo incarico solo un giorno alla settimana, in particolare il lunedì. Per tutto il resto del tempo continuerà ad essere il vostro vicario parrocchiale.
Dal 1 settembre 2020 Don Michele Galli lascerà le comunità cristiane di Malnate e si occuperà totalmente di questo nuovo servizio, ricevendo ulteriori incarichi da parte del Seminario e dalla Diocesi.
Poiché siamo consapevoli del sacrificio che chiediamo alle comunità di Malnate, l’Arcivescovo ha deciso di inviare un giovane diacono, in cammino verso il presbiterato, che verrà ordinato il prossimo 28 settembre, come collaboratore pastorale fino all’Ordinazione Presbiterale. Il Seminario oltre al diacono, conferma anche l’invio di due seminaristi della comunità del biennio teologico.
Siamo tutti consapevoli di quanto sia importante e urgente chiedere al Signore il dono di nuove vocazioni al presbiterato.
Proprio perché conosciamo le qualità e la generosità di Don Michele, abbiamo individuato nella sua persona colui che può aiutare a svolgere al meglio la cura della Chiesa per le vocazioni, in collaborazione con la Pastorale Giovanile e la FOM.
Chiediamo anche a tutti voi la preghiera incessante per chiedere il dono di nuove vocazioni presbiterali per il bene di tutta la Chiesa.
mons. Giuseppe Vegezzi
mons. Michele Di TolveVarese, 6 settembre 2019